la Repubblica - Martedì, 19 maggio 1987
di EMANUELA AUDISIO
A Roma vince Wilander
L' IMPERO DEL TENNIS COLPISCE ANCORA
ROMA - "Verranno. Verranno tutti. Anche i più riottosi e non per i soldi. D' altronde sono già ricchi, a palate. A Seul verranno per la gloria. Wimbledon c' è ogni anno, si può perderlo, dodici mesi dopo si può ritrovarlo. Le Olimpiadi invece sono uniche e sono ogni quattro anni. Vincerle significa entrare nella storia, non soltanto dello sport". Philippe Chatrier, presidente della federazione internazionale di tennis, è soddisfatto. Ed è anche litigioso: "Ho letto delle dichiarazioni orribili di Martina Navratilova e Mats Wilander a proposito del tennis alle Olimpiadi. La prima ha detto che non vuole dormire con altre donne, beh, lasciamo perdere le facili battute, ma mi sembra che in fondo non sia proprio quello il suo problema; il secondo, che ho appena premiato, ha tirato fuori altre scuse inverosimili. Ma dove vive questa gente e a quale stupida propaganda da ascolto? Io vi dico che finiranno per venire a Seul, per dormire in albergo e per essere contenti". Se i Giochi di Seul finiranno di rilanciare l' attivismo di Chatrier, Roma ha rilanciato il tennis in Italia. Lo dicono le cifre finalmente a livelli di eccellenza (centomila spettatori per un incasso di un miliardo e 258 milioni), ma soprattutto la voglia del pubblico di vedere all' opera grandi e nuovi giocatori. Nonostante la tv non c' è ancora overdose di uno sport che ha visto crescere gli affiliati e diminuire i campioni. Anche se la fuoriuscita dei giocatori italiani nei quarti (Mezzadri, ma soprattutto Canè) dimostra, ancora una volta, l' intrinseca debolezza di chi ha in se stesso e non nell' avversario il suo principale nemico. Se Wilander non ha fatto che riconfermare la sua predisposizione verso viaggi tennistici pieni di calma e di dèjà vu, McEnroe ha sottolineato come la sua vita sia ormai più fuori dal tennis che dentro il tennis. Con tutte le complicazioni e le disavventure del caso. In partenza per Dusseldorf dove giocherà la Coppa delle Nazioni, l' americano non ha potuto imbarcarsi a Fiumicino non avendo con sè il passaporto del figlio Kevin (lo aveva Tatum O' Neal che era però a Firenze, di qui strane peripezie con macchine e aerei privati). Sentiremo in futuro sicuramente ancora parlare di McEnroe, ma probabilmente non per come gioca le finali. DOPPIO A NOAH SINGOLARE MASCHILE - Wilander b. Jaite 6-3, 6-4, 6-4. SINGOLARE FEMMINILE - Graf b. Sabatini 7-5, 4-6, 6-0. DOPPIO MASCHILE - Forget-Noah b. Mecir-Smid 6-2, 6-7, 6-3. DOPPIO FEMMINILE - Navratilova-Sabatini b. Kohde Kilsch-Sukova 6-4, 6-1. SINGOLARE OVER 35 - Orantes b. A. Panatta 6-1, 6-0.
di EMANUELA AUDISIO
A Roma vince Wilander
L' IMPERO DEL TENNIS COLPISCE ANCORA
ROMA - "Verranno. Verranno tutti. Anche i più riottosi e non per i soldi. D' altronde sono già ricchi, a palate. A Seul verranno per la gloria. Wimbledon c' è ogni anno, si può perderlo, dodici mesi dopo si può ritrovarlo. Le Olimpiadi invece sono uniche e sono ogni quattro anni. Vincerle significa entrare nella storia, non soltanto dello sport". Philippe Chatrier, presidente della federazione internazionale di tennis, è soddisfatto. Ed è anche litigioso: "Ho letto delle dichiarazioni orribili di Martina Navratilova e Mats Wilander a proposito del tennis alle Olimpiadi. La prima ha detto che non vuole dormire con altre donne, beh, lasciamo perdere le facili battute, ma mi sembra che in fondo non sia proprio quello il suo problema; il secondo, che ho appena premiato, ha tirato fuori altre scuse inverosimili. Ma dove vive questa gente e a quale stupida propaganda da ascolto? Io vi dico che finiranno per venire a Seul, per dormire in albergo e per essere contenti". Se i Giochi di Seul finiranno di rilanciare l' attivismo di Chatrier, Roma ha rilanciato il tennis in Italia. Lo dicono le cifre finalmente a livelli di eccellenza (centomila spettatori per un incasso di un miliardo e 258 milioni), ma soprattutto la voglia del pubblico di vedere all' opera grandi e nuovi giocatori. Nonostante la tv non c' è ancora overdose di uno sport che ha visto crescere gli affiliati e diminuire i campioni. Anche se la fuoriuscita dei giocatori italiani nei quarti (Mezzadri, ma soprattutto Canè) dimostra, ancora una volta, l' intrinseca debolezza di chi ha in se stesso e non nell' avversario il suo principale nemico. Se Wilander non ha fatto che riconfermare la sua predisposizione verso viaggi tennistici pieni di calma e di dèjà vu, McEnroe ha sottolineato come la sua vita sia ormai più fuori dal tennis che dentro il tennis. Con tutte le complicazioni e le disavventure del caso. In partenza per Dusseldorf dove giocherà la Coppa delle Nazioni, l' americano non ha potuto imbarcarsi a Fiumicino non avendo con sè il passaporto del figlio Kevin (lo aveva Tatum O' Neal che era però a Firenze, di qui strane peripezie con macchine e aerei privati). Sentiremo in futuro sicuramente ancora parlare di McEnroe, ma probabilmente non per come gioca le finali. DOPPIO A NOAH SINGOLARE MASCHILE - Wilander b. Jaite 6-3, 6-4, 6-4. SINGOLARE FEMMINILE - Graf b. Sabatini 7-5, 4-6, 6-0. DOPPIO MASCHILE - Forget-Noah b. Mecir-Smid 6-2, 6-7, 6-3. DOPPIO FEMMINILE - Navratilova-Sabatini b. Kohde Kilsch-Sukova 6-4, 6-1. SINGOLARE OVER 35 - Orantes b. A. Panatta 6-1, 6-0.
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