venerdì 28 settembre 2007

Il Comune di Roma informa:

Apre la Città dell'Altra Economia
Un taglio di nastro molto atteso, quello di domani, sabato 29: apre all'ex mattatoio di Testaccio la Città dell'Altra Economia: 3.500 metri quadri di spazio permanente; la 'casa' del commercio equo e solidale, dell'agricoltura biologica, delle energie rinnovabili, del riciclaggio, del software libero, del turismo responsabile e della finanza etica.
L'inaugurazione è alle 11 con il sindaco Veltroni, l'assessore Pomponi, il viceministro agli Affari Esteri Patrizia Sentinelli, la musica di "Stradabanda" (la banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio) e il teatro di Ferdinando Vaselli. La festa d'avvio continua poi domenica e si conclude alle 21 con il concerto dei Têtes de Bois.
La Città dell'Altra Economia è il primo spazio in Europa interamente dedicato all'economia che si fonda sulla produzione a basso impatto, sull'equa distribuzione dei profitti (in particolare per i produttori dei paesi poveri), sull'idea che la crescita economica non deve avanzare 'ad ogni costo' e a danno delle persone e dell'ambiente. La "Città" dà spazio a tutta l' 'altra economia' romana, offrendo alle imprese spazi espositivi e luoghi d'incontro, formazione, ricerca e sviluppo.
La Città dell'Altra Economia è promossa, progettata e realizzata dal Campidoglio (Assessorato Sviluppo Locale e Lavoro, XIX Dipartimento), con il contributo determinante delle circa 40 associazioni e organizzazioni che compongono il "Tavolo dell'Altra Economia". L'opera è stata finanziata con fondi governativi (ex legge 266/97) e comunali.
Com'è fatta la Città dell'Altra Economia: un lungo rettangolo davanti al Campo Boario (che fa da "area eventi") con all'interno spazi di esposizione, vendita prodotti, stand informativi sugli 'altri servizi' (finanza etica, turismo responsabile, energie pulite). Non mancano i punti di ristoro, ovviamente in tema: un "bio-equo-bar" e un "bio-equo-ristorante". Ci sono poi: centro di documentazione, aula per seminari – incontri – corsi, spazi per mostre e spettacoli. Un settore a parte è dedicato ai nuovi media, in particolare al software libero. In previsione fiere, manifestazioni e convegni per promuovere prodotti e servizi dell' 'altra economia' e per mettere a confronto le esperienze nel campo. Per farsi un'idea, vedere l'elenco delle imprese attive da subito nella Città.
Coerentemente con lo spirito che la caratterizza, la Città dell'Altra Economia è il frutto di accurati restauri, condotti all'insegna del recupero storico e della bio-architettura. Lo spazio è quello delle antiche "pese del bestiame", con le tettoie e le pensiline del Campo Boario: uno degli esempi più importanti di archeologia industriale a Roma. Il recupero dell'area si inserisce nel più vasto progetto Ex Mattatoio – Città delle Arti.
L'ingresso è libero e si entra da largo Dino Frisullo o da Lungotevere Testaccio. Per saperne di più, www.cittadellaltraeconomia.org

venerdì 21 settembre 2007

ROMA 12

Martedì 25 alle ore 16 presso l'Aula Consiliare Municipio XII si terrà il primo incontro del Re.M. - Registro Municipale della stampa locale" con le 18 testate giornalistiche locali ed il Municipio.
L'appuntamento, a cui parteciperanno il Presidente del Municipio Patrizia Prestipino, l'Assessore alla Comunicazione Andrea Santoro e l'inviato di "EPolis" Federico Albertelli, sarà l'occasione per discutere insieme e promuovere forme di supporto per la stampa locale (municipale o di quadrante) considerando l'importanza delle testate come mezzi di informazione e comunicazione tra territorio e Amministrazione. La stampa locale svolge un ruolo fondamentale all'interno del processo di creazione e consolidamento del senso di appartenenza e di identificazione in una comunità locale. Allo stesso tempo le testate hanno un'importanza imprescindibile nel rapporto tra istituzioni e cittadini. In ultimo c'è la convinzione da parte del Municipio che proprio nelle testate giornalistiche locali si formino decine e decine di ragazze e ragazzi che saranno chiamati a fare informazione nell'Italia di domani. E' sulla loro formazione che una istituzione, seppure locale come il Municipio XII, deve offrire strumenti di supporto e coinvolgimento.

martedì 18 settembre 2007

...e chi se ne frega!!!


Coco: «Parto per l'Isola dei famosi»
Francesco Coco, ex modesto giocatore di calcio e futuro aspirante "VELINO" ci informa tramite un'intervista: «Fino a oggi la gente mi conosceva per quello che è stato scritto di me. Adesso, grazie all'Isola dei Famosi, avrò la possibilità di farmi conoscere per quello che sono veramente».

venerdì 14 settembre 2007

La Palestra di via Fiume Giallo




Recita il cartello: “Lavori per la realizzazione di una palestra polifunzionale via Fiume Giallo – Municipio XII” e che i lavori dopo essere iniziati il 16 maggio 2003 si sarebbero ultimati il 16 novembre dell’anno successivo, con un costo per la collettività di 874.400,13 euro.






La Palestra vista da fuori sembra un bel manufatto, ma stringe il cuore a constatare che dopo 3 anni non si decide la sua apertura per la quale TUTTI NOI abbiamo speso dei soldi.
La struttura per il momento è ancora nuova e in buone condizioni, ma non vorremmo che a breve preda di teppisti, writers ed emarginati non faccia la stessa fine delle panchine del nostro quartiere e che magari, tra qualche anno, non si pensi a qualche cambio di destinazione d’uso con costi aggiuntivi.
Pertanto se si è deciso che "noi avevamo necessità di avere una palestra polifunzionale" facendoci pagare per questo 874.400,13 euro, perchè adesso dopo essere stata realizzata e quindi saldata, questa necessità non l’abbiamo più?
Polifunzionale.......a CHI ?????

giovedì 13 settembre 2007

V-day after

Caro Beppe,
sono trascorsi pochissimi giorni dal V-day, e già bisognerebbe organizzarne un altro. Visto che la nostra classe politica, forse per la sua giovanissima età media, ha i riflessi pronti, la sua reazione allo tsunami di sabato è stata immediata. Veltroni e Prodi hanno piazzato Fabiano Fabiani, un giovanotto di 77 anni, nel consiglio d'amministrazione della Rai al posto del famoso berlusclone Angelo Maria Petroni. Lottizzavano gli altri, ora lottizzano loro: è il bipolarismo. Fassino, segretario di un partito ormai disciolto, onde evitare di finire sulle panchine dei giardinetti, ha chiesto a Prodi un bel rimpasto di governo per aggiungere un ministero, possibilmente per sé (richiesta che persino Prodi ha giudicato irricevibile, osservando che il suo governo, formato da 103 membri fra ministri, viceministri e sottosegretari, è già il più bulimico della storia repubblicana e andrebbe semmai un tantino ridotto). Intanto D'Alema e Fassino, sempre per rispondere all'appello della piazza per una giustizia uguale per tutti, si autoassolvono con due "memorie" smemorate sul caso Unipol, chiedendo di fatto alla giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera di respingere al mittente la richiesta del gip Clementina Forleo di autorizzare l'uso giudiziario delle loro telefonate con i furbetti del quartierino: quelle che dimostrano la loro partecipazione alla scalata della Bnl da parte dell'Unipol. I due sostengono di non aver commesso alcun reato, il che rientra nel loro legittimo diritto di difesa. Ma poi si allargano un po', sostenendo che i reati li ha commessi la Forleo con un'ordinanza "illegittima", perché ha scritto che D'Alema e il suo fido senatore Latorre hanno commesso aggiotaggio e insider trading senza che la Procura avesse iscritto nessuno dei due sul registro degli indagati: dunque, se sui due non c'è un'inchiesta, non si vede perché autorizzare l'uso delle loro telefonate. Ma che spiritosi: la legge Boato del 2003 stabilisce che le telefonate intercettate in cui compare la voce di un parlamentare non possono essere usate dai giudici senza il permesso del Parlamento. Dunque la Procura di Milano non poteva indagare i due parlamentari Ds in base a telefonate che, non ancora autorizzate, è come se non esistessero. Per indagarli, ha bisogno di quell'autorizzazione. Ora D'Alema risponde che l'autorizzazione non va data perché lui non è indagato. Il ragionamento (si fa per dire) ricorda un famoso romanzo umoristico, "Comma 22", in cui un pilota dell'aeronautica militare si finge pazzo per chiedere l'esonero dai voli di guerra; ma il medico gli spiega che solo i pazzi effettuano i voli di guerra, dunque lui, essendo pazzo, è adattissimo a quelle missioni. Ps: Tra i difensori di D'Alema compare anche l'avvocato Guido Rossi, lo stesso che, portando alla Procura di Milano una denuncia della banca olandese Abn Amro contro Fiorani, diede l'avvio all'inchiesta sulle scalate.Ora difende un "indagabile" in quell'inchiesta. Il suo caso ricorda un po' quello dell'avvocato Taormina, che chiese l'arresto della signora Franzoni per il delitto di Cogne, poi ne divenne il difensore e chiese l'arresto dei giudici che l'avevano arrestata. O il Rossi che difende D'Alema è Taormina travestito?"
Marco Travaglio

martedì 11 settembre 2007

Un testimone presente al V-Day

Ho trascorso l’intero pomeriggio sotto il palco e sul palco, e mai ho sentito parlare non dico “contro” Marco Biagi, ma “di” Marco Biagi. Il nome “Marco Biagi” non è mai stato citato per esteso. S’è parlato un paio di volte della legge 30 che abusivamente il governo Berlusconi intestò al professore assassinato, che non poteva più ribellarsi, mentre un ministro di quel governo lo chiamava “rompicoglioni”. E ne ha parlato Grillo per chiedere di riformarla, insieme alla legge Treu, aggiungendo che però “il vero problema non sono neppure le leggi: è che in Italia non c’è lavoro”. Lo dico perchè un amico, l’ex giudice ora assessore Libero Mancuso, che nessuno ha visto alla manifestazione, ha parlato di presunte “offese a Biagi”. Posso assicurare che se qualcuno, dal palco, avesse davvero mancato di rispetto a Marco Biagi, su quel palco nessuno di noi, nemmeno Grillo, sarebbe rimasto un minuto di più”.
Marco Travaglio

domenica 9 settembre 2007

Mentre arrivano i primi commenti della casta...

...sono già 300 mila le firme raccolte per una legge che impedisca l'elezione dei pregiudicati e faccia uscire dal Parlamento i 25 condannati in via definitiva.
I Meet-Up di Grillo fanno sapere che la mobilitazione del V-Day ha sfiorato il milione di persone.

Casini UDC: “la più grande delle mistificazioni. Una manifestazione di cui dovremo vergognarci perché è stato attaccato Marco Biagi che invece andrebbe santificato e si vergognino anche quei politici che, pur di stare sull’onda del consenso popolare, hanno mandato a Grillo e alla sua manifestazione dei messaggi di adesione”. Sopra il filmato del "vergognoso attacco" a cui fa riferimento l'Onorevole.

Un Blogger commenta sul sito di Beppe Grillo: "Come si permette Casini - si legge in un post - di mettere in dubbio la nostra coscienza e la nostra dignità... Non solo non ci vergogniamo, ma pretendiamo che non abbia la superbia di giudicarci dal suo scranno come se lui fosse diverso da ciascuno di noi".

Fini, AN: "L'indignazione che c'è nel paese verso partiti, istituzione e partitocrazia in altri momenti ha assurto dignità politica. Basti pensare all'uomo qualunque. Oggi il rigetto è alimentato dal rifiuto al governo percepito come restauratore. Del governo Berlusconi si può dire tutto ma era percepito come un esecutivo innovatore. Per Prodi è all'opposto, il suo governo è la restaurazione di un sistema e Grillo trova terreno fertile nell'immagine che Prodi ha dato. Bisogna avere anche l'onesta intellettuale di dire che Grillo le spara grosse".

Bersani, PD:in effetti c'era tanta gente. Però non è che ogni volta che c'è la febbre la colpa è del termometro che è rotto”.

Tremonti, FI:C'è Beppe Grillo che è popolare e da queste parti ci sono tanti Beppe Grillo ben vestiti che fanno lezione. Io non condivido nè l'uno nè l'altro, ma mi è più simpatico Beppe Grillo, certamente è più simpatico di “certi moralisti” o di chi spiega come raccogliere voti e non ha mai preso un voto in vita sua”.

Russo Spena RC:La manifestazione di Beppe Grillo è la risposta sbagliata e pericolosa a un problema reale è la dimostrazione di quanto una politica che nega ai cittadini ogni spazio di reale partecipazione e ogni potere sia avvertita ormai come distante, inaffidabile e persino nemica, una risposta basata sull'antipolitica e sul qualunquismo è certamente errata e foriera di sviluppi ancor più negativi”.

Bobo Craxi, "Un tizio che si augura la morte di un altro essere umano - sottolinea Craxi - è già arrivato aldilà del bene e del male: faccia il politico, allora. Si candidi e, se se la sente, contribuisca a risolvere i problemi del Paese: il resto è uno squallido qualunquismo, per fortuna non più pagato tramite il canone della Rai".

Fabio Mussi, "No all'eleggibilità in Parlamento in presenza di reati gravi, tuttavia "dipende dai reati". Io sono stato condannato per occupazione di binari perché ho partecipato a una manifestazione di operai che venivano licenziati, e si sarebbero persi 500 posti di lavoro; alla fine però si è fatto un buon accordo».


Violante, PD: "oltre all'insoddisfazione per la politica, anche cose giuste".

Bossi, Lega:E' un'esagerazione, io sono stato condannato ma cosa vuol dire? in fondo il reato (vilipendio alla bandiera) non è troppo grave e vicino al cuore della gente. Attenzione, così viene avanti l'antipolitica”.


Rosi Bindi, PD:Il problema non è solo la manifestazione di Bologna. Ma le tante firme, la gente che ha fatto la coda per aderire. E se uniamo il tutto alle copie vendute dal libro "La casta", allora bisogna capire che siamo di fronte ad una ribellione contro la politica che va presa sul serio. Non possiamo far finta di niente. Grillo può anche essere un provocatore, ma se ottiene questo consenso, seppure con accenti di qualunquismo, non si può pensare che tutto resti come prima:và rilanciata la dignità della politica".

Pippo Baudo:Ma un Paese non si migliora con le battute di un comico, si migliora facendo politica, nei Girotondi di Moretti, per capirci, già mi sembrava ci fosse molta più sostanza. Stavolta... Io voglio bene a Beppe. Non voglio che si faccia male”.

Di Pietro, Italia dei valori: (vedi filmato)


V-Day, mentre giornali e televisioni si occupano solo di nani e ballerine......

Il vaffanculo da Roma
I gazebo assediati dalla gente che vuole testimoniare la propria adesione firmando la proposta di legge.
Lunghe file per firmare la proposta di legge popolare
L'intervento di Jacopo Fò
La gente comune che non vuole essere cliente della casta.
La Rai non è potuta venire, era inpegnata con la notte bianca e a Cernobbio.

venerdì 7 settembre 2007

Aderiscono al V-Day

8 Settembre V-Day
A Roma il V-Day si terrà
al Parco Schuster
Basilica di San Paolo-Ostiense Metro B
L’evento avrà inizio alle ore 15,00 e durerà fino alle 23,00



mercoledì 5 settembre 2007

Vaffanculo Day - 8 settembre 2007


“L’otto settembre sarà il giorno del Vaffanculo day o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei Palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare

Beppe Grillo

Partecipate e firmate per la legge popolare
“Parlamento pulito”:

  • No ai parlamentari CONDANNATI

  • Limite di DUE legislature per ogni parlamentare
  • Elezione DIRETTA dei candidati

L’evento avrà inizio alle ore 15,00 e durerà fino alle 23,00

  • Una Kermesse no-stop di informazione, musica, teatro e recitazione con tanti artisti e ospiti
  • Saranno allestiti spazi dedicati alla ristorazione, all’informazione e alla raccolta firme

Interverranno tra gli altri:


Jacopo Fo, Momo, Greg, Piotta, Max Paiella, Massimo Bagnato, Velvet

A Roma il V-Day si terrà al Parco Schuster
Basilica di San Paolo – Ostiense
Metro B Basilica di San Paolo

domenica 2 settembre 2007

Cioni....vai avanti e non fartela incartare. Aiutaci a non diventare razzisti.

Dal Corriere della Sera. it 01/09/2007
Il caso lavavetri
Asor Rosa? Non vive più tra la gente
La risposta dell'assessore alla sicurezza di Firenze alla lettera pubblicata sul Corriere:
"Io, invece, sto tra la gente e i cittadini stanno con me"

Così l'assessore alla sicurezza del Comune di Firenze, Graziano Cioni (Ds), commenta la lettera aperta del professor Alberto Asor Rosa,che sul Corriere attacca l'ordinanza anti-lavavetri firmata dallo stesso Cioni, accusandola di essere un provvedimento che colpisce gli ultimi. "Non c'è bisogno di essere un intellettuale di prestigio come Asor Rosa - osserva Cioni - per capire che dove non c'è rispetto della legalità, dove manca la sicurezza, a rimetterci sono proprio gli ultimi, i più deboli. Quando un anziano, o una donna, vengono aggrediti da un lavavetri molesto, oltre che a impaurirsi, diventeranno inevitabilmente razzisti, e io, da uomo di sinistra, non posso accettarlo". Per l'assessore fiorentino "la sinistra deve capire che la legalità è un valore, che aiuta anche a difendere i più poveri e a fare vere politiche per l'accoglienza". A PRODI - Cioni risponde anche al premier Romano Prodi, che ha velatamente criticato l'ordinanza di Palazzo Vecchio, affermando "non avrei cominciato dai lavavetri". "Ma noi non abbiamo cominciato dai lavavetri, bensì dai violenti - replica - E, purtroppo, tra i lavavetri ce ne sono di sempre più violenti e molesti". Il governo, piuttosto "unifichi le procedure a livello nazionale, ci metta in condizioni di agire, ci dia gli strumenti - è l'invito di Cioni - Altrimenti finirà come quando, l'anno scorso, abbiamo fermato un graffitaro, che imbrattava i muri del centro storico: siamo stati costretti anche a restituirgli la bomboletta spray...".