venerdì 30 aprile 2010

Il Lazio attraverso le cartoline d'Epoca...

(Le Cartoline Originali appartengono all’autore degli articoli)
GITA DEI CASTELLI ROMANI IN CARTOLINA

…continuiamo la nostra “scampagnata” a Genzano di Roma. Si ricorda che il 19 febbraio del 1906 iniziò il primo servizio tranviario per i castelli romani. Il primo tratto collegava Roma-Porta S.Giovanni* a Frascati, nello stesso anno, in aprile, fu prolungato sino a Genzano. Negli anni successivi la rete tranviaria si estese ramificandosi... l’anno 1965, invece, segna la data della definitiva soppressione delle linee. Il tramway fu un vero trasporto di massa che favorì lo sviluppo edilizio dei vari comuni, dello scambio commerciale con Roma. Il libro “Binari sulle strade intorno a Roma” di Gianfranco Angeleri , Angelo Curci e Umberto Mariotti Bianchi a cura della ex “Banca Nazionale delle Comunicazioni” ricorda:
“Il cronista de «La Tribuna», nel resoconto della prima giornata riferì che l'inaugurazione aveva dato luogo a «tumulti e atti di vandalismo» provocati dalla grande ressa del pubblico soprattutto nel pomeriggio e di sera al ritorno da Frascati quando, aggiungiamo noi, l'euforia del vino e preoccupazione di rimanere a terra contribuiva all'agitazione. “

*L'apertura del fornice al lato della porta San Gio­vanni, non fu senza problemi; si dovette stipulare una convenzione 19 luglio 1904 fra l'Amministra­zione dei dazi di consumo e la S.T.F.E.R. ( futura STEFER) della quale riportiamo testualmente l'articolo 1 che ci rappresenta dal vivo un mondo per noi inimma­­ginabile: «L'Amministrazione Governativa dei Dazi di Consumo di Roma, rappresentata dal Direttore della Dogana e del Dazio di Consumo in Roma, Sig. Bignami Cav. Uff Rodolfo, nella pro­pria sede in Piazza delle Terme, acconsente che la Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma si valga di unfornice da aprirsi, previa l'au­torizzazione dei competenti uffici Comunali e Pro­vinciali, nella località sopra espressa alle seguenti condizioni:

a) che l'apertura del fornice sia munita di apposito cancello di ferro dell'altezza di 2,5 m rivestito in lamiera, da chiudersi dopo cessata la circolazione, consegnando le chiavi alle Guardie di Finanza, di servizio a porta San Giovanni.

b) che il passaggio sia chiuso, durante il giorno, con sbarra a catena di ferro, assicurata con luc­chetto, per impedire assolutamente il transito di altri veicoli. Il conducente di ogni vettura, che sarà fornito di una chiave del lucchetto, dovrà aver cura di aprire la sbarra a catena di ferro per il passaggio del veicolo e di richiuderla dopo avvenuto il pas­saggio stesso. .

c) che le vetture elettriche, provenienti dall'esterno delle mura, si fermino pochi metri prima dell'aper­tura del fornice e non si muovano se non dopo subita la prescritta visita daziaria.

d) che si costruisca un casotto, a fianco del fornice dalla parte interna delle mura per riparare dalle intemperie l'agente del servizio attivo ivi di sorve­glianza.»
Stupenda, anche se non rara, cartolina. Datata a penna con 12 dicembre 1906, non è viaggiata, ma senz’altro voleva ricordare qualche “mangiata” alla Trattoria Cavour, pochi mesi dopo l’apertura della linea tranviaria, bellissima l’immagine del tram chiamato “imperiale” ….il T.A.F. di allora. (T.A.F. di oggi sono i treni regionale a due piani che collegano Roma con le varie cittadine del Lazio)
Qui riportiamo una cartolina che raffigura la fontana del vino, di S. Sebastiano, che è sormontata dalla colonna con un rilievo a spirale di tralci di viti sormontate da una mezza luna. In pratica è lo stemma di Genzano che ricorda il dominio dei Colonna e ..il buon vino, la mezza luna deriva dalla presenza, sul lago di Nemi, del Tempio di Dina (Nemorense) che corrispondeva alla dea greca Artemide che alcune volte, appunto, viene considerata come la Dea Selene (Luna) …. Il Zeppegno la chiama “la colonna pubblicitaria”…
La Fontana non si trova nella sua posizione originale, ma fu spostata di poco all’apertura della via Corriera nel 1780 , che fuori città è l’attuale statale Appia Nuova. L’Appia Antica si trovava più a valle, cioè sulla la direttrice, che ha perso la sua continuità, che percorreva linearmente le attuali la via Romana , la via Alcide De Gasperi e via Emilia Romagna. Suggestivi gli ingressi delle varie Trattorie, non ci sono dubbi si andava a Genzano per “magnà e beve”. Alcuni locali ormai hanno cambiato anche la tipologia…problemi di linea.
Sulle cartoline la piazza è chiamata del Plebiscito, ora si chiama Piazza IV Novembre, tutta la zona centrale è stata ..toponomasticamente …rivoluzionata nel secolo scorso. Sembra quasi che ci sia stata una spartizione delle varie piazze e vie, con una in una sorta di braccio di ferro tra ..Don Peppone e don Camillo, a mio modesto avviso .. ripristinerei qualche vecchia denominazione e spostando .. qualche uomo “illustre” in periferia, per prima Via Livia, anche perché fu Lei, Donna Livia Cesarini, (Roma, 21/07/1646 – Genzano, 2/2/1711) che mise a disposizione gratuitamente il terreno a coloro che volevano costruire una casa fuori le cinta del Castello con l’impegno a rispettare il “piano regolatore”… progettato dall’architetto Ludovico Gregorini.
PIAZZA FRASCONI

Andando a Genzano, della chiesa di S. Sebastiano, a sinistra dell’immagine, e del conservatorio delle Maestre Pie, … non vi ho più trovato traccia, nemmeno un mattone, ..navigando in internet (http://www.cittafutura.eu) ho scoperto che furono “rasi al suolo”nel 1916 e lo spazio libero formò la Piazza Tommaso Frasconi. Perché ? I beni erano stati incamerati dal Demanio in base alle leggi di soppressione degli Ordini Religiosi del 1866 e del 1873 decretate dal Regno d’Italia. Iniziò una serie cause e relative sentenze che ribaltavano il ..”risultato” quando però la Corte di Appello accolse il ricorso del Demanio e del Comune dopo una sentenza loro sfavorevole, questi.. fischio la fine della partita.. forse per evitare altri “cambiamenti” …e fece sgomberare le Suore e demolì tutto….chi era il Sindaco? Tommaso Frasconi. Penso che l’estetica, nel suo complesso, sia peggiorata. Un altro impoverimento è la ricostruzione del palazzo sulla destra (tra Corso Gramsci e Via Garibaldi), una “vera stonatura”, era stato l’abbattuto purtroppo nei bombardamenti della 2^ guerra Mondiale, nel periodo dello sbarco di Anzio, ma si preferì cambiare stile, uno più moderno…
Vedere per credere….
Via CROCE SANTA

Oggi si chiama Via Sebastiano Silvestri ed ho trovato, percorrendola, proprio una croce di legno, non conosco la storia. La strada partiva dalla Piazza del Mercato che, nel secolo scorso, praticamente è stata cancellata, come nome ( oggi Piazza Mazzini e Piazza Salvatore Buttaroni), come configurazione dall’apertura dell’attuale viale Giacomo Matteotti con l’abbattimento di parte di un edificio e anche per la ricostruzione di alcuni palazzi, “vittime” dei bombardamenti aerei già citati, diversi nello stile.
La vecchia Via Livia, oggi Via Italo Belardi, sede della bellissima e famosissima infiorata del Corpus Domini, che è fatta risalire al 1778, anno in cui fu preparato un tappeto floreale, in occasione della festività, lungo la via Sforza (oggi Via Bruno Buozzi), s’intravedono come due sipari le famose fontane Clementine, geniali, ideate come anche quella del Vino (di S. Sebastiano) dall’architetto romano Virginio Bracci (1737-1815) figlio di Pietro che aveva arricchito, scolpendo i gruppi centrali, una fontana ben più famosa, la Fontana di Trevi di Roma. Il basamento della fontana ha avuto diversi cambiamenti, ad esempio la vasca che vediamo nelle cartoline pubblicate era di peperino, mentre attualmente è in travertino, si dovette sostituire a causa dei gravi danni subiti durante l’ultima guerra.
Infine abbiamo la bella Piazza Margherita, oggi Piazza Vittorio Buttaroni, molto bella ho l’impressione che la sua bellezza deriva dal fatto che abbia conservato quasi tutti gli edifici originari.

(nota: esistono due Piazze con lo stesso “cognome”, alla distanza di pochi metri, intitolati a due vittime, una del fascismo e l’altra dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, sinceramente ho fatto un po’ di confusione non si poteva dedicare ad uno dei due invece una via, un largo,…oppure la stessa piazza ad entrambi…comunque il mio è un giudizio esterno).

Termino qui, per adesso, la mia scampagnata, tra cartine, mappe, …un segreto per gli appassionati delle cartoline antiche che vogliono ricostruire l’ubicazione delle inquadrature fotografiche…i locali come trattorie, ristoranti, pizzerie ecc. hanno conservato il nome originario …Croce Santa, Piazza Margherita e altri.
Eolo45

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