lunedì 10 agosto 2009

Roma attraverso le Cartoline d’Epoca…

(Le Cartoline Originali appartengono all’autore degli articoli).

Via dell’Impero vista con le cartoline d’epoca.

Ho visitato la Mostra sulle demolizioni effettuate per costruire Via dell’Impero.
Si può dire che sia interessante, sebbene si ha l’impressione che il commento, compreso il catalogo emesso per l’occasione, risenta dell’estrazione ideologica dei promotori. Sembra che si vogliano ammettere degli errori che hanno costellato l’opera però, nello stesso tempo, si creano dei paletti oltre i quali la critica negativa non “deve” andare.
È evidente che l’opera fu di regime, si demolirono edifici storici e di culto importanti, questo avvenne con estrema fretta, senza criteri archeologici e, non ultimo, furono “ghettizzati” i loro abitanti per lungo tempo, basta ricordare alcune zone di Roma edificate frettolosamente per dar loro un alloggio alle famiglie sfollate: Primavalle, Tor Marancia, Borgata Gordiani ecc..
Si potevano ottenere dei risultati migliori demolendo molto meno e con saggezza. Si dice che è facile criticare con il senno del poi; occorre ricordare che le critiche furono vivaci anche a quel tempo e che tutti furono d’accordo che il piano di demolizione non fu frutto di uno studio ma da una volontà ideoligizzata.
Del resto l’esperienza non insegna abbastanza; oggi possiamo “ammirare” il recente obbrobrio costruito intorno all’Ara Pacis. Si preferiscono i nomi altisonanti, i titoli e si mette da parte il senso dell’estetica; però guai a rassegnarci; non ci dovremo mai abituare, ad esempio, al famoso Monumento al Milite Ignoto, non per i valori patriottici, ma per la sua architettura e scelta dei materiali, anche quello frutto di una ideologia diremo “piemontese”.
Allora ho pensato di effettuare una mini mostra con le mie foto-cartoline, quindi più rare, risalenti al maggio del 1932 e quattro cartoline dell’epoca ed. Colantoni- Roma , fotografo Du Bois; rappresentano la zona prima delle demolizioni, che ebbero inizio nel 1924, mentre gran parte della Via dell’Impero si effettuò in poco più di un anno.

Si noti in basso il Palazzetto S. Marco, ancora non era stato spostato in Piazza S. Marco. L’impalcature di legno sono quelle del costruendo Altare della Patria.

In basso a destra uno dei primi palazzi demoliti.

Notiamo i mercati Traianei inglobati nelle abitazioni. In basso la via Cremona, sulla via traversa si affacciava la chiesa di S.Lorenzo ai Monti. Inoltre furono abbattute la chiesa di S.Maria in Macello Martyrum, quella di S.Urbano, la Casa di Flaminio Ponzio (Viggiù, 1560 – Roma, 1613) è stato un architetto italiano che lavorò principalmente sotto il Pontefice Paolo V, ecc. come si può notare non fu demolito solamente qualche muro vecchio e fatiscente.

Ina basso e a destra vi sono gli edifici che il gran parte furono abbattuti. Possiamo notare al centro la chiesa di SS Luca e Martina, sulla sua sinistra, la demolita Accademia di S.Luca, la piccola cupola, sopra, appartiene alla Chiesa di S.Adriano distrutta per riportare alla “luce” la Curia del Senato Romano. In fondo a destra si intravede parte del monte Velia che verrà “spazzato” via senza scrupoli.

In alto a destra i resti della Villa Rivaldi il nome deriva dal Mons. Ascanio Rivaldi dell’omonimo Pio Istituto, l’ultimo dei proprietari di una villa costruita da Euralio Silvestri (1534-49). Fu asportato gran parte del giardino che si estendeva sul Monte Velia.

Qui i lavori sono a buon punto. La “rapidità” dei lavori fu dovuto al fatto che si voleva celebrare il decennio del regime. Infatti la Via dell’Impero fu inaugurata il 28 ottobre del 1932, ma fu aperta definitivamente al traffico alle ore 8 del 21 aprile del 1933 (Natale di Roma)

S’intravedono le colonne del Tempio di Venere.

A sinistra la torre del Campidoglio.

Alla demolizione lavorarono circa 1500 operai del comm. Elia Federici, furono asportati 300.000 cubi di roccia, terra e “antichità”. Furono demoliti 2203 vani, 608 appartamenti, furono sfrattate 746 famiglie. Con questa demolizioni ed altre sorsero le cosiddette borgate rurali o borgate che per molti anni saranno il simbolo del degrado urbano. Le case furono costruite in fretta, e spesso con materiale scadente con servizi in comune. Ricordiamo le borgate Gordiani, Primavalle, Tormarancio, Tiburtino, ecc.

Ormai lo sbancamento del Velia è ultimato, il livello del terreno lambiva la parte bassa dei degl’archi della Basilica di Massenzio o di Costantino.

Interno della Basilica di Massenzio.

Sullo sfondo il campanile della Basilica di S. Francesca Romana.

La parte più chiara era ricoperta del Velia.

La demolizione delle case nell’ultimo tratto di via Cavour.

Riporto alcuni brani tratti dal libro di Italo Insolera “Roma fascista” “nelle fotografie dell'Istituto Luce - Con alcuni scritti di Antonio Cederna”dove la stampa di regime stabilisce come si deve comportare ….ogni commento è superfluo.

Nei primi mesi del 1933 la via dell'Impero assume il suo aspetto definitivo di spianata informe e sfondata, con la demolizione dell'ultimo blocco di case della seicentesca via Alessandrina, tra il Foro di Augusto e quello di Cesare.
Vengono demolite tra l'altro la casa di Flaminio Ponzio e un'altra chiesa, S. Urbano ai Pantani con annesso monastero, di impianto medievale, rifatta nel Seicento e nel Settecento (ed è anche l'unica chiesa di cui ci si degni di fare un rilievo e pubblicarlo). L'infatuazione raggiunge vertici singolari: via dell'Impero non deve essere soltanto una strada, ma un luogo di esercizi spirituali. «Niente coppie né bambini col secchiello» ammonisce Marchetti Longhi; vi si rechino «scolari e cittadini e militi in reverente pellegrinaggio», incalza il Giglioli; «non si pretenda di farne un giardinetto pubblico dove si va a cianciare e a leggere il giornale»12
Solo «qualche ritardatario che vorrebbe ancora visitare Roma con la guida di Stendhal» può disperarsi «di non trovar più i suoi vicoli sudici e i suoi pidocchi»13

12. G. Q. Giglioli, in "Il Giornale d'Italia», IO aprile 1933.

13. A. Muñoz, in "Capitolium», 1932, e in Roma di Mussolini, Treves, Milano 1935, pp. 188 sgg.
Eolo45


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravissimo !

Anonimo ha detto...

Ottimo lavoro!

giannidedom ha detto...

Semplicemente eccezionale, entusiasmante per un ricercatore.
Complimenti vivissimi!!!