lunedì 3 dicembre 2007

La pista ciclabile (Mezzocammino-Ponte Sublicio)

La pista che politicamente non si può chiudere, perché dicono Loro si creerebbe allarme sociale, mentre noi proseguiamo a sconsigliarla perché pericolosa (assolutamente nei giorni feriali).
Inoltre continuiamo a non capire questo modo di far politica lontano dalla gente e dandoci la sensazione che lo stato Italiano stia abdicando sotto i colpi di orde barbariche.



Sotto un articolo ripreso dal Messaggero.it

di GIOVANNI MANFRONI

Pedalata della domenica con vista. Peccato che sia quella di scatoloni, cartacce, materassi, reti, carcasse di televisori, gomme di auto, moto e chi più ne ha più ne metta. La pista ciclabile che da Mezzocammino arriva a Ponte Sublicio, in alcuni tratti del percorso (si snoda per circa 15 km) offre uno spettacolo davvero degradante. Sparite dopo anni di battaglie le baraccopoli che costeggiavano la pista all'altezza della Magliana, scendendo sotto il ponte la sorpresa è di quelle che sconcertano. I ciclisti sono costretti a procedere lungo una discarica a cielo aperto, risultato degli sgomberi di qualche mese fa e di una mancata bonifica dell'area.
«E' un vero schifo - accusa Carmine Miniero, 45 anni, che ogni domenica percorre la pista per tenersi in forma - C'è una puzza tremenda quando si passa qui sotto, per non parlare dello schifo che si può vedere gettando un occhio tra i rifiuti». Spazzatura che è ad appena qualche metro dalla pista, ricettacolo di topi e soprattutto di cani randagi. «Proprio qualche giorno fa me ne sono trovati tre davanti alla bici mentre passavo sotto il ponte della Magliana - racconta Nicola Rossetti, ciclista da una vita - Hanno cominciato ad abbaiarmi contro e io ho pedalato più veloce che potevo. Finchè ci saranno tutti questi rifiuti la situazione può solo peggiorare».
Qualche chilometro dopo il quadro non cambia e se possibile peggiora. A poca distanza dal luogo dove è stato aggredito il ciclista Luigi Moriccioli, ecco un'altra discarica. E' proprio ai piedi della ciclabile, e mentre dei rom rovistano tra quello che evidentemente era uno dei tanti accampamenti abusivi, una signora in sella alla sua mountain bike si ferma a guardare interdetta.
«Andare in bicicletta la domenica dovrebbe essere anche l'occasione per respirare aria pulita e vedere un po' di verde - dice Luisella C. - Invece ogni metro c'è un immondezzaio con qualcuno che ci sguazza».

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