( Stralci di un articolo comparso sull’ESPRESSO del 8 febbraio 2007 )
Antonio Di Pietro, blogger attivo da tempo, è entrato a gamba tesa nella politica comunicata via Web, provocando reazioni molteplici – dall’entusiasmo all’ironia – nella galassia del popolo internettiano.
Come le è venuto in mente di caricare on line i suoi miniracconti dal Palazzo?
Abbiamo fatto di necessità virtù. Io e il mio partito siamo soggetti di cui la politica farebbe volentieri a meno e di cui dunque i media tradizionali – spesso asserviti alla politica o a editori con interessi propri – forniscono un’informazione distorta. Io dico una cosa e i giornali e le tv ne riportano un’altra. Internet invece da la possibilità a chiunque di interloquire direttamente con chi lo voglia ascoltare. E chi lo desidera può ascoltare la fonte senza filtri.
Per questo le piace il Web?
Anche, ma non solo. Quando ci sarà l’esplosione della rete, questa eliminerà tutti i conflitti d’interessi e di monopoli nell’informazione. Chi avrà due o tre reti tv possiederà solo un granello tra milioni di possibili scelte, e ogni cittadino potrà farsi da sé la sua informazione quotidiana. Insomma, la Rete starà alla democrazia come la livella di Totò stà alla vita..
Aveva avvisato Prodi e gli altri ministri che avrebbe messo on line questi “reportage dal Parlamento”.
Fare un video in rete rientra nei diritti di ciascuno, non dovevo chiedere niente a nessuno. E poi non so neppure quanti dei miei colleghi sappiano cosè You Tube.
Qualche suo collega onorevole ha reagito ai clip?
No, neanche una telefonata. Buon segno: quando un politico che ha fatto qualcosa non riceve commenti, vuol dire che è fatta bene. Altrimenti mi avrebbero attaccato.
Forse non hanno reagito perché conoscono poco la rete…
Mah, i politici italiani hanno vagamente intuito l’importanza del Web, però pensano di usarlo sfruttando l’ingenuità della gente. Un mese prima delle elezioni si fanno aprire un blog da una società di consulenza e poi mollano tutto il giorno dopo il voto. Ma questi signori non hanno capito una cosa fondamentale….
E cioè?
Cioè che la rete ricorda tutto. E’ micidiale, è in grado di fare retrieval all’infinito. E al momento opportuno punisce chi cerca di prendere in giro la gente.
Lei il suo blog lo cura personalmente?
Tutte le sere, dalle undici e mezzo a mezzanotte.
E naviga in internet?
Si, guardo siti istituzionali ma anche blog, in cui ogni tanto lascio i miei commenti. E poi chatto.
Chatta? Sui forum di politica?
No, quasi sempre di costume, a volte con il mio vero nome e a volte con un paio di nickname, che ha inventato mio figlio.
Quali?
Antonio Di Pietro, blogger attivo da tempo, è entrato a gamba tesa nella politica comunicata via Web, provocando reazioni molteplici – dall’entusiasmo all’ironia – nella galassia del popolo internettiano.
Come le è venuto in mente di caricare on line i suoi miniracconti dal Palazzo?
Abbiamo fatto di necessità virtù. Io e il mio partito siamo soggetti di cui la politica farebbe volentieri a meno e di cui dunque i media tradizionali – spesso asserviti alla politica o a editori con interessi propri – forniscono un’informazione distorta. Io dico una cosa e i giornali e le tv ne riportano un’altra. Internet invece da la possibilità a chiunque di interloquire direttamente con chi lo voglia ascoltare. E chi lo desidera può ascoltare la fonte senza filtri.
Per questo le piace il Web?
Anche, ma non solo. Quando ci sarà l’esplosione della rete, questa eliminerà tutti i conflitti d’interessi e di monopoli nell’informazione. Chi avrà due o tre reti tv possiederà solo un granello tra milioni di possibili scelte, e ogni cittadino potrà farsi da sé la sua informazione quotidiana. Insomma, la Rete starà alla democrazia come la livella di Totò stà alla vita..
Aveva avvisato Prodi e gli altri ministri che avrebbe messo on line questi “reportage dal Parlamento”.
Fare un video in rete rientra nei diritti di ciascuno, non dovevo chiedere niente a nessuno. E poi non so neppure quanti dei miei colleghi sappiano cosè You Tube.
Qualche suo collega onorevole ha reagito ai clip?
No, neanche una telefonata. Buon segno: quando un politico che ha fatto qualcosa non riceve commenti, vuol dire che è fatta bene. Altrimenti mi avrebbero attaccato.
Forse non hanno reagito perché conoscono poco la rete…
Mah, i politici italiani hanno vagamente intuito l’importanza del Web, però pensano di usarlo sfruttando l’ingenuità della gente. Un mese prima delle elezioni si fanno aprire un blog da una società di consulenza e poi mollano tutto il giorno dopo il voto. Ma questi signori non hanno capito una cosa fondamentale….
E cioè?
Cioè che la rete ricorda tutto. E’ micidiale, è in grado di fare retrieval all’infinito. E al momento opportuno punisce chi cerca di prendere in giro la gente.
Lei il suo blog lo cura personalmente?
Tutte le sere, dalle undici e mezzo a mezzanotte.
E naviga in internet?
Si, guardo siti istituzionali ma anche blog, in cui ogni tanto lascio i miei commenti. E poi chatto.
Chatta? Sui forum di politica?
No, quasi sempre di costume, a volte con il mio vero nome e a volte con un paio di nickname, che ha inventato mio figlio.
Quali?
E bravo: se glieli dico poi non li posso più usare.
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