Il lavoro svolto dai nostri cittadini parlamentari portavoce tutti è stato intenso, determinante e alla fine proficuo.
Invece, il “partito unico”
vuole svilire e sovvertire la “centralità” del Parlamento, così come
disegnato nella nostra Costituzione, giustificandolo inopinatamente come
necessitato da una maggiore celerità e incisività dell’azione politica
di governo, ma che palesa una diretta correlazione con la voglia di
“stabilità” indiscussa dei poteri costituiti politici partitocratici et
similia. Se così avvenisse, visto il suo sforzo nel modificare l’art.
138 Cost, manipolando artatamente la procedura da esso sancita,
porterebbe ad uno sbilanciamento dei pesi e contrappesi (check and
balance) caratteristico della separazione dei poteri e quindi, della
scelta di questa forma di Stato di “democrazia parlamentare”, che i
nostri Costituenti hanno voluto e scelto.
Il tentativo, nei fatti, sta
ormai da lungo tempo avvenendo con la decretazione d’urgenza di questo
Governo e di quelli che lo hanno preceduto, espropriando e rendendo
residuale la volontà del Parlamento, trasformato in un semplice notificatore delle decisioni assunte dall’esecutivo.
Tutto questo viene portato
avanti da una maggioranza incompatibile teoricamente, ma nei fatti
sempre tacitamente e oggi palesemente alleata, composta, nella più
parte, da soggetti nominati dalle segreterie dei partiti.
I cittadini 5 stelle, sono
consapevoli e accondiscendono alle necessarie modifiche costituzionali,
più volte dal M5S affermate ed esplicitate, in quanto il disegno
politico sistematico costituzionale è quello di rendere il cittadino
sempre più il reale generatore decisionale della volontà democratica
assunta.
Il cittadino deve
divenire il vero “kingmaker”, non delegando “in bianco”, alcun
rappresentante e non riconoscendo ad alcuno, in modo esclusivo e
perenne, la propria volontà espressa da un Parlamento di eletti
liberamente dai cittadini stessi. Necessaria sarebbe
una nuova legge elettorale, rispettosa della reale volontà dei cittadini
nella scelta personale e non imposta dei propri rappresentanti in
Parlamento. Solo un Parlamento così legittimato potrebbe, applicando
diligentemente l’Art. 138 Cost., proporre le necessarie modifiche.
L’Art. 138 Cost. è un numero
magico, norma di chiusura, chiave unica, procedura aggravata voluta dai
nostri Costituenti, per depotenziare ogni possibile tentativo di
manipolare la nostra Carta costituzionale a proprio piacimento e secondo
le proprie convenienze da maggioranze presenti e future e con il fine
unico di cambiare la nostra forma di Stato.
Con l’aggravante, che questa
manipolazione viene portata avanti oggi da parlamentari nominati e non
eletti, grazie alla stupenda legge riconosciuta come “Porcellum”, e
attualmente sotto esame da parte della Consulta per sospetta
incostituzionalità.