martedì 27 novembre 2007

ROMA 12

Videosorveglianza lungo la ciclabile Ostiense
Dopo lo sgombero delle "baraccopoli" insediate nella zona del Capellaccio e l'attività di sorveglianza da parte del Comune di Roma, il Municipio XII, grazie ai finanziamenti del Gabinetto del Sindaco, ha realizzato, lungo il percorso (tratto di competenza territoriale) della pista ciclabile Ostiense, un progetto per l'installazione di videocamere e colonnine SOS nonché la bonifica della vegetazione, che impedisce la visibilità di eventuali nuovi insediamenti abusivi. Il Presidente del Municipio XII, Patrizia Prestipino, dichiara di avere avuto garanzie dagli organi e dagli uffici competenti, di poter ultimare l'intervento prima delle feste natalizie.

mercoledì 21 novembre 2007

Il Master di tennis al TSC

Prosegue al Torrino Sporting Center il Master di Tennis del circolo, a cui partecipano i migliori 16 soci-tennisti, con le sole esclusioni del n.12 Cialone, perché infortunato, ma soprattutto del n. 1 Benetti che lo vede lontano da Roma per motivi professionali. Come il Master dei Professionisti, che si è svolto in questi giorni a Shangai e ha visto prima favorito e poi trionfatore Roger Federer, così al TSC il favorito senza ombra di dubbio è Taj Hajjar. Proverà a contrastarlo Gaglione, “l’incredibile Hulk” del circolo che si è sbarazzato con facilità del sopravvalutato n. 2 Cotogni, detto anche il “George Clooney de Terni”.
Le partite si stanno svolgendo la mattina del sabato e della domenica al cospetto di una numerosa ed attenta cornice di pubblico. La cronaca più approfondita dell’evento, con filmati e foto, la potrete seguire nel blog di “quellicheiltsc”.

lunedì 19 novembre 2007

Daniele Luttazzi

L'Intervista


ROMA 12

Inaugurazione sottopasso Torrino-Mezzocammino
Il 16 novembre, alle ore 15,30, alla presenza del Sindaco di Roma, Walter Veltroni, all'Assessore alle Politiche Attuazione e Strumenti Urbanistici, Giancarlo D'Alessandro e al Presidente del Municipio XII, Patrizia Prestipino, si inaugura il sottopasso Torrino-Mezzocammino, che contribuirà a rendere più agevole la viabilità dei quartieri Mezzocammino, Torrino Sud e Mostacciano. Il sottopasso ha una lunghezza di mt. 60 e una larghezza di circa mt. 18 ed è stato opportunamente rivestito, fino ad un'altezza di mt. 3, con mattonelle contenenti biossido di titanio, per la pulizia, con la semplice idropulitrice, di eventuali scritte dei wrighters.
sotto il video ripreso dal servizio del TG3 Regione

giovedì 15 novembre 2007

Arriva la class action, l'arma dei consumatori

Finalmente ne hanno fatta una giusta!
Il Senato ha approvato un emendamento alla finanziaria, presentato da Roberto Manzione e Willer Bordon, che istituisce lo strumento per la tutela dei consumatori e utenti e consente l'azione collettiva risarcitoria. Il provvedimento dopo essere diventato legge, consentirà alle varie associazioni riconosciute dal Consiglio nazionale dei consumatori e utenti presso il ministero dello Sviluppo economico di promuovere l'azione risarcitoria.
Le associazioni abilitate potranno richiedere la condanna al risarcimento dei danni e la restituzione delle somme dovute direttamente ai singoli consumatori interessati.
Su questo provvedimento il governo sarebbe stato battuto, e questo la dice lunga per il bene di chi si cerca di legiferare (i voti si pesano e non si contano), vedi banche e società fornitrici di servizi, ma fortunatamente il Senatore Antonione di FI : "Ho sbagliato a votare".
Antonione solo per questo merita di essere fatto SENATORE a VITA

LA CERTEZZA DELLA PENA

DA LASTAMPA.IT
"Non li arresto perché è inutile"
Il gip nega il carcere per 34 trafficanti: "Con queste leggi uscirebbero subito" Nessuno lo penserebbe mai, ma dietro a cinque piccoli arresti per spaccio di sostanze stupefacenti si nasconde uno dei casi più interessanti d’Italia: un omicidio, tre sicari, un pentito, i rapporti della criminalità calabrese con quella di una grande città del Nord come Torino. E soprattutto un nuovo principio giuridico: quello che ha fatto dire, al giudice per le indagini preliminari Alessandro Prunas Tola, che altri 34 sospettati - il grosso della banda - non dovevano finire in manette. Non ne valeva la pena perché tanto in Italia, tra attenuanti generiche, riti alternativi, legge sull’indulto e semilibertà, nessuno avrebbe fatto un giorno solo di galera. Arrestarli sarebbe stata una perdita di tempo. Con tanti saluti ai due magistrati inquirenti e agli uomini del reparto operativo dei carabinieri che, dietro a quella banda, ci avevano lavorato per oltre tre anni. Da quel 14 gennaio del 2003. L’omicidio Donà Tutto ha inizio in quella fredda notte a Grugliasco, città alle porte di Torino, quando viene ritrovato il cadavere di Giuseppe Donà, 40enne disegnatore tecnico della Valeo di Pianezza. Gli hanno sparato tre colpi di pistola calibro 6,35. Nessuno, all’inizio, sa il perché. Donà sembra una persona per bene, tranquilla. Però in casa gli vengono trovati un chilo e 700 grammi di cocaina. Il disegnatore tecnico ha una seconda vita, eppure nessuno sembra conoscerla. I carabinieri del reparto operativo e il pubblico ministero che si occupa dell’omicidio, Roberto Sparagna, brancolano nel buio per un anno e mezzo. Fino a quando una pista arriva da una terra che sembra lontana mille miglia dalle fredde notti di Grugliasco: la Calabria. Un pentito legato alla ‘ndrangheta parla. E tra le sue ammissioni fa cenno anche all’omicidio torinese. Conosce delle persone. Persone che spesso venivano in Calabria a prendere cocaina ed eroina per portarla nel Nord. La pista è buona perché dopo poco viene arrestato Paolo Ammassari, un amico di Donà, sempre per droga. E le intercettazioni telefoniche portano a un altro personaggio: Giuseppe Amato, un artigiano di 46 anni con la fama da «duro». Presi gli assassini Giuseppe Amato viene arrestato il 5 luglio del 2006 insieme a un rumeno e 7 etti di cocaina. Attraverso lo straniero gli investigatori arrivano a Leonardo Cotrona, un commerciante di 40 anni di Collegno. Il terzo killer sarebbe Rocco Varacalli, 37 anni, il quale, messo alle strette, ammette: «Sì, ero anch’io lì. Ma ho solo assistito. Ci fu un acceso diverbio, poi Cotrona si allontanò con Donà facendomi segno di seguirli. Tirò fuori la pistola e sparò, uccidendo Donà». Una versione che, tuttavia, non convince completamente il pubblico ministero, che ha dalla sua parte un testimone: un uomo con precedenti, che non era sul luogo, ma a cui i tre un giorno si erano rivolti vantandosi di aver fatto fuori il disegnatore della Valeo. Alla fine il pm ha dunque contestato a tutti e tre l’omicidio volontario. Un fiume di droga Dall’inchiesta sul delitto nasce il filone d’indagine sul traffico di stupefacenti. Cinquanta telefonini cellulari sotto controllo, centinaia di pedinamenti, filmati. Nella città della Mole il gruppo riesce a piazzare sul mercato torinese un chilo di droga alla settimana per un volume d’affari di un milione di euro l’anno. Si tratta del livello medio, quello che collega i grossisti con i piccoli spacciatori di Porta Palazzo e San Salvario. Alla fine i magistrati della Dda di Torino Maurizio Laudi e Roberto Sparagna decidono di chiedere al giudice la cattura di 39 persone. Il rigetto In realtà, quella richiesta, è stata quasi rigettata in toto. «Tenuto conto del probabile accesso ai riti alternativi - scrive il giudice Alessandro Prunas - e della possibile concessione delle attenuanti generiche, i tre anni di pena estinti con l’indulto, che acquistano la valenza di tre anni di pena già scontata, si estendono a gran parte delle pene che, in ipotesi di colpevolezza, saranno inflitte agli attuali indagati; attuali indagati che potranno, nelle ipotesi di colpevolezza accertata in via definitiva, immediatamente beneficiare di misure alternative alla detenzione quale l’ammissione alla semilibertà dopo aver espiato metà della pena e quindi, alla luce dei tre anni “indultati”, in tutti i casi di condanne fino a sei anni». Presumendo il giudice che il gruppo non possa essere condannato a più di sei anni, ha deciso di non farli arrestare. In manette sono quindi finiti, alla fine, solo in cinque: Carmelo Pirrotta, 44 anni di Moncalieri; Cesare Gramuglia (42) di Moncalieri; Mariano Mirengo (47), di Torino; Francesco Simone (47) di Torino e Oreste Scotti (30) di Beinasco. Per loro «sfortuna» aveva commesso reati anche dopo il 2 maggio 2006, data dell’indulto. Nel corso delle perquisizioni a uno dei «graziati», a Platì, è stato ritrovato un bunker. Era nascosto da una finta parete e i carabinieri sospettano fosse usata per nascondere latitanti. Perquisizioni e ricorso La procura ha subito presentato ricorso in Cassazione, rintracciando nel rigetto una violazione di legge. Può un Gip calcolare già anche la semilibertà come già data?

....quando i nostri politici parlano di giro di vite, di inasprimento delle pene come si fa a non mandarli a fanculo!!!!

...e chi se ne frega!!!

Aguilera nuda in copertina col pancione
La popstar, all'ottavo mese di gravidanza, si è fatta fotografare per la rivista "Marie Claire"
LOS ANGELES - In forma, nuda e incinta con indosso soltanto un giacchino di pelle la 27enne cantante americana Christina Aguilera, mostra con orgoglio tutto il suo pancione. Quasi all'ottavo mese si è fatta fotografare praticamente nuda. Il bebè dovrebbe nascere a gennaio: «È stata una sorpresa», ha detto la popstar, «Questa gravidanza non era programmata, anche se speravo che potesse accadere durante il mio ultimo tour per l'album 'Back to basics'», ha detto la Aguilera al magazine.

venerdì 9 novembre 2007

LA TERZA ROMA SI DILATERA'...

Il piano urbanistico originale del quartiere EUR fu voluto da Mussolini nel 1937, che intendeva creare al di fuori dell’allora confini della città la Terza Roma, lungo una strada che da piazza Venezia avrebbe portato al mare. Nel 1939 nel definitivo progetto si prevedeva con uno stile architettonico monumentale la realizzazione di palazzi e infrastrutture, grande spazio per le zone verdi e altri elementi naturalistici. I lavori si dovevano concludere nel 1942, per l'Esposizione Universale (E42) di Roma, ma alllo scoppio della guerra era stato realizzato soltanto il palazzo degli uffici dell'Ente Autonomo EUR.

In un prossimo "post" approfondiremo la storia dell'EUR.

sabato 3 novembre 2007

I responsabili paghino il conto

mentre Roma è diventata come Calcutta, mentre la politica finge di non vedere quello che tutti noi cittadini vediamo e subiamo tutti i giorni.
(il filmato, un po forte è stato girato in pieno centro a Roma, vicino ai palazzi del potere e dei privilegi)

dal blog di Beppe Grillo
"Ennio Di Francesco, già ufficiale dei carabinieri e dirigente della Polizia di Stato; promotore del movimento democratico di polizia; in pensione anticipata d’ufficio ci spiega come i politici gestiscono la nostra sicureza.”
L'episodio della Signora Giovanna Reggiani stuprata e massacrata a Roma suscita orrore e sdegno. Il sangue, il dolore, la paura degli italiani ricadano sulla coscienza di governanti, politici e alti funzionari che hanno gestito in questi ultimi dieci il “sistema sicurezza”. Hanno disperso con arrogante approssimazione i valori professionali, democratici e civili della legge 121/81 nata dal coinvolgimento nei tremendi anni dell’aggressione terroristica di tutte le forze sociali, politiche, sindacali, senza distinzione di ideologia. I nuovi ministri dell’Interno e Capo della Polizia stanno evidenziando la carenza di personale e di fondi in cui operano le Forze dell’ordine. Ma il problema non è di oggi. A nessuno poteva sfuggire la problematica “globalizzazione” con gli inevitabili riflessi sociali anche criminogeni per il nostro Paese. Perché allora e da chi in questi anni é stato indebolito con una gestione più attenta a cordate, ambizioni, malintesa competizione tra le forze di polizia, proprio il “settore della sicurezza” con provvedimenti contraddittori ignorati dall’opinione pubblica? Un esempio: un recente decreto legislativo ha messo in “pensione anticipata obbligatoria” (si badi bene, non a domanda) centinaia di funzionari di polizia con un prezioso bagaglio di esperienze nella lotta a terrorismo, criminalità diffusa e organizzata a livello nazionale e internazionale, emigrazione clandestina, droga, riciclaggio.. Non solo ma ne ha ridotto strutturalmente l’organico per il futuro. Ciò in assurda controtendenza con quanto avviene nel mondo del lavoro e mentre tanto si discute di “scalone” per aumentare l’età pensionabile! Paradossalmente oggi si chiedono più tutori dell’ordine; ovviamente da formare! Inoltre il “sistema sicurezza” ha dovuto rinunciare a migliaia di poliziotti e carabinieri “ausiliari”. Le “volanti” sono diminuite dovunque (a Roma addirittura dimezzate), la manutenzione dei mezzi è ardua, la benzina scarseggia, diversi commissariati (si pensi a quello di S.Antimo dove un tabaccaio è stato recentemente ucciso ) e stazioni dei carabinieri sono stati chiusi o rischiano di esserlo. Comunque tutti funzionano con organico e orari ridotti, ed è miracolo vedere i decantati “poliziotti di quartiere”. Il cosiddetto pacchetto sicurezza è un lento ripensamento importante ma rischia di essere solo un alibi di facciata; in queste condizioni persino un aggravamento della macchina operativa se non se non si interviene a livello globale, a 360 gradi, sul delicato e complesso circuito “controllo del territorio-applicazione della legge- certezza del della pena- giustizia- vivibilità sociale”. In questo quadro occorre individuare con serietà e coraggio le cause e responsabilità a tutti i livelli di tanta approssimazione nel curare il “bene-sicurezza” come servizio di democrazia effettiva: - chi ha seguito i negoziati di allargamento comunitario alla Romania senza porre condizioni? - chi doveva curare la vivibilità della fatiscente e buia stazione ferroviaria di Tor di Quinto a Roma? - chi doveva controllare lo squallido ed esplosivo accampamento di rom in quella zona priva di ogni servizio? I proclami tardivi, le risposte retoriche, le alzate di spalle, gli scaricabarile non bastano più. Per quel che riguarda la Polizia l’opinione pubblica sappia del sottile processo di controriforma che ha svilito la riforma democratica voluta dalla legge 121/81. In queste condizioni è ancora più grande il ringraziamento verso tutti i “tutori dell’ordine”, a qualsiasi corpo appartengano, per il quotidiano difficile impegno svolto nell’interesse delle Istituzioni democratiche e della collettività.