Nuove parole in
libera uscita e desuete stanno prendendo rilevanza in questi ultimi periodi di
fine impero.
Eravamo partiti
dalla “responsabilità” a senso unico, in altre parole un’ implicita delega in
bianco necessitata da chi ha prodotto o contribuito a produrre la precaria
realtà vivente dai cittadini italiani.
A volte questa
responsabilità viene chiamata libertà di “coscienza” quando riferito ai
cittadini parlamentari del M5S in
osservanza dell’art. 67 Cost., altre volte questo stesso articolo viene inteso
come “tradimento”, quando invece riferito ai parlamentari di altre forze
politiche che disattendono i comandi
gerarchici dei loro partiti. Strano, ma a tutti evidente, come il
significato delle parole viene strumentalmente mutato, secondo le proprie
convenienze e interessi; la tecnica interpretativa dell’art. 67 Cost. fa
miracoli.
Oggi assistiamo
alla discesa in campo della “mescolanza” di nuovo conio. Ci viene propinata
come risoluzione fattuale per un interesse generale omnicomprensivo. Questa
“mescolanza” non fa rima con “inciucio” ma è un suo parente stretto, volendo
condurre, anche qui con l’uso della tecnica interpretativa, a mescolare le
vittime con i carnefici.
Ebbene i cittadini 5 stelle non si vogliono
mescolare, essi non sono presenti in Parlamento per mescolarsi. Essi sono
presenti perché quanto deciso e scritto nel proprio programma sia realizzato
compiutamente, dando il loro pieno consenso tutte le volte che i provvedimenti
assunti saranno rispettosi del programma stesso.
Questa
mescolanza, invece, fa rima con “lontananza”, che però, come sappiamo, è come
il vento e fa dimenticare. Mescolanza che non è stata mai neanche ipotizzata
dai nostri Costituenti e che è espressione della nostra Costituzione, questo si
da non dimenticare mai.
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