mercoledì 7 agosto 2013

Il cittadino Kingmaker

Il lavoro svolto dai nostri cittadini parlamentari portavoce tutti è stato intenso, determinante e alla fine proficuo.
Invece, il “partito unico” vuole svilire e sovvertire la “centralità” del Parlamento, così come disegnato nella nostra Costituzione, giustificandolo inopinatamente come necessitato da una maggiore celerità e incisività dell’azione politica di governo, ma che palesa una diretta correlazione con la voglia di “stabilità” indiscussa dei poteri costituiti politici partitocratici et similia. Se così avvenisse, visto il suo sforzo nel modificare l’art. 138 Cost, manipolando artatamente la procedura da esso sancita, porterebbe ad uno sbilanciamento dei pesi e contrappesi (check and balance) caratteristico della separazione dei poteri e quindi, della scelta di questa forma di Stato di “democrazia parlamentare”, che i nostri Costituenti hanno voluto e scelto.
Il tentativo, nei fatti, sta ormai da lungo tempo avvenendo con la decretazione d’urgenza di questo Governo e di quelli che lo hanno preceduto, espropriando e rendendo residuale la volontà del Parlamento, trasformato in un semplice notificatore delle decisioni assunte dall’esecutivo. 
Tutto questo viene portato avanti da una maggioranza incompatibile teoricamente, ma nei fatti sempre tacitamente e oggi palesemente alleata, composta, nella più parte, da soggetti nominati dalle segreterie dei partiti.
I cittadini 5 stelle, sono consapevoli e accondiscendono alle necessarie modifiche costituzionali, più volte dal M5S affermate ed esplicitate, in quanto il disegno politico sistematico costituzionale è quello di rendere il cittadino sempre più il reale generatore decisionale della volontà democratica assunta.
Il cittadino deve divenire il vero “kingmaker”, non delegando “in bianco”, alcun rappresentante e non riconoscendo ad alcuno, in modo esclusivo e perenne, la propria volontà espressa da un Parlamento di eletti liberamente dai cittadini stessi. Necessaria sarebbe una nuova legge elettorale, rispettosa della reale volontà dei cittadini nella scelta personale e non imposta dei propri rappresentanti in Parlamento. Solo un Parlamento così legittimato potrebbe, applicando diligentemente l’Art. 138 Cost., proporre le necessarie modifiche.
L’Art. 138 Cost. è un numero magico, norma di chiusura, chiave unica, procedura aggravata voluta dai nostri Costituenti, per depotenziare ogni possibile tentativo di manipolare la nostra Carta costituzionale a proprio piacimento e secondo le proprie convenienze da maggioranze presenti e future e con il fine unico di cambiare la nostra forma di Stato.
Con l’aggravante, che questa manipolazione viene portata avanti oggi da parlamentari nominati e non eletti, grazie alla stupenda legge riconosciuta come “Porcellum”, e attualmente sotto esame da parte della Consulta per sospetta incostituzionalità.

Nessun commento: