Il Torrino Sporting Club di Roma è stato teatro, una settimana fa, di una importante conferenza stampa relativa all’ambizioso progetto di un Centro Tecnico Internazionale capeggiato dal Coach Atp Quirino Cipolla. Erano presenti anche Claudio Pistolesi, l’ex doppista (e musicista) svedese David Ekerot (trasferitosi in Italia), il preparatore atletico Carlo Bilardo (proveniente dall’atletica leggera), il presidente del circolo Roberto Sordini e Flavio Cipolla (ex top-100 e attuale numero 215 Atp). Assente giustificato Alberto Castellani, altro importantissimo fautore del centro.
E’ stata una conferenza stampa fiume, che ha toccato tutti i punti possibili, passando dalla scuola tennis, al progetto sociale, al tennis internazionale (l’idea è quella di organizzare il prossimo anno un torneo challenger), addirittura sino alla politica Quirino Cipolla, uno dei 40 Coach Atp, ha spiegato nel dettaglio le varie parti del progetto, puntando molto sul bisogno di una ritrovata cultura sportiva. “L’innovazione in questo metodo di insegnamento e allenamento è totale” – ha esordito Cipolla – “Oltre al circolo Torrino Sporting Club, avremo la collaborazione della Polisportiva Casal Palocco, dove si potrà giocare sul veloce all’aperto e del Tennis Paliano (dove si è svolta una secondo conferenza stampa con 180 persone presenti). Il nostro metodo consiste nello sviluppo di metodologie all’avanguardia per l’apprendimento rapido. Vi sarà la collaborazione con alcuni dei migliori coach del mondo, Alberto Castellani e Claudio Pistolesi tra tutti. Sarà possibile, per i professionisti, venirsi ad allenare da noi. Sarà possibile per i giovanissimi imparare la tecnica di base grazie ad un metodo molto più rapido rispetto a quello classico. E’ un progetto di qualità, che è la nostra parola d’ordine. Mi posso dire, anche se non è il caso di citare la nazione, che una federazione straniera ci ha chiesto di portare il nostro metodo da loro, per formare nuovi coach. Abbiamo bisogno di ritrovare quella cultura sportiva ormai smarrita. Per fortuna nel tennis non c’è trucco: sei quello che sei riuscito a raggiungere. Il coach ha un compito ben preciso, ovvero trovare quella che io chiamo la giusta alchimia tennistica: l’allenatore deve capire chi ha davanti, per poterlo dotare degli ingredienti tennistici giusti. Tirare su un giocatore è come una scultura. Devi avere una visione illuminata del tutto. Ripensando ad esempio a mio figlio Flavio, ricordo come tutti mi prendevano in giro per il tennis che stavo insegnando a mio figlio, fatto di tocco, backspin, di un gioco che sostanzialmente già parecchi anni fa iniziava ad essere desueto. Ogni volta che Flavio raggiungeva un traguardo mi si diceva: Si, ma più di così non potrà mai fare! E da 800 è arrivato a 500, quindi a 250, sino ai top-10 battendo tantissimi top-50, oltre a Simone, Tursunov e Wawrinka. In Italia sono sempre nati giocatori “qualitativi”, ma il problema della cultura sportiva e delle strutture in generale è stato spesso decisivo in negativo. Noi vogliamo rompere, nel nostro piccolo, questo muro che sembra indistruttibile.”
E’ stata una conferenza stampa fiume, che ha toccato tutti i punti possibili, passando dalla scuola tennis, al progetto sociale, al tennis internazionale (l’idea è quella di organizzare il prossimo anno un torneo challenger), addirittura sino alla politica Quirino Cipolla, uno dei 40 Coach Atp, ha spiegato nel dettaglio le varie parti del progetto, puntando molto sul bisogno di una ritrovata cultura sportiva. “L’innovazione in questo metodo di insegnamento e allenamento è totale” – ha esordito Cipolla – “Oltre al circolo Torrino Sporting Club, avremo la collaborazione della Polisportiva Casal Palocco, dove si potrà giocare sul veloce all’aperto e del Tennis Paliano (dove si è svolta una secondo conferenza stampa con 180 persone presenti). Il nostro metodo consiste nello sviluppo di metodologie all’avanguardia per l’apprendimento rapido. Vi sarà la collaborazione con alcuni dei migliori coach del mondo, Alberto Castellani e Claudio Pistolesi tra tutti. Sarà possibile, per i professionisti, venirsi ad allenare da noi. Sarà possibile per i giovanissimi imparare la tecnica di base grazie ad un metodo molto più rapido rispetto a quello classico. E’ un progetto di qualità, che è la nostra parola d’ordine. Mi posso dire, anche se non è il caso di citare la nazione, che una federazione straniera ci ha chiesto di portare il nostro metodo da loro, per formare nuovi coach. Abbiamo bisogno di ritrovare quella cultura sportiva ormai smarrita. Per fortuna nel tennis non c’è trucco: sei quello che sei riuscito a raggiungere. Il coach ha un compito ben preciso, ovvero trovare quella che io chiamo la giusta alchimia tennistica: l’allenatore deve capire chi ha davanti, per poterlo dotare degli ingredienti tennistici giusti. Tirare su un giocatore è come una scultura. Devi avere una visione illuminata del tutto. Ripensando ad esempio a mio figlio Flavio, ricordo come tutti mi prendevano in giro per il tennis che stavo insegnando a mio figlio, fatto di tocco, backspin, di un gioco che sostanzialmente già parecchi anni fa iniziava ad essere desueto. Ogni volta che Flavio raggiungeva un traguardo mi si diceva: Si, ma più di così non potrà mai fare! E da 800 è arrivato a 500, quindi a 250, sino ai top-10 battendo tantissimi top-50, oltre a Simone, Tursunov e Wawrinka. In Italia sono sempre nati giocatori “qualitativi”, ma il problema della cultura sportiva e delle strutture in generale è stato spesso decisivo in negativo. Noi vogliamo rompere, nel nostro piccolo, questo muro che sembra indistruttibile.”
Alla conferenza era presente anche il consulente Fit Roberto Commentucci, al quale Quirino non ha assolutamente chiuso la porta in faccia: “Siamo pronti ad una eventuale collaborazione. Non siamo preclusi in questo senso, anche se ovviamente questo è il nostro progetto e, non essendo degli “Yes Man”, non accetteremmo compromessi. Inoltre, guai a chi mi tocca Claudio Pistolesi, che è un patrimonio del tennis italiano, a differenza di tanti altri che si vedono in giro.”
Quirino Cipolla si è quindi soffermato sul progetto sociale parallelo a quello tecnico. “E’ da 10 anni che aspetto questo momento, quando l’allora assessore Milana bloccò questo progetto che avrebbe portato giovani ragazzi indigenti dentro le scuole tennis. Avevo organizzato tutto e per il comune la spesa, praticamente tutta a mia carico, sarebbe stata quasi nulla. Dovevano solo prendere i ragazzi e portarli nei circoli… Purtroppo ci è stato impedito di portare a termine questo progetto 10 anni fa, che avrebbe previsto ben 200 borse di studio, ma adesso ci siamo riusciti. Grazie ad un capillare network di circoli, che speriamo possano aumentare, abbiamo organizzato un sistema di borse di studio per far giocare i ragazzi poveri. Tengo molto questa cosa e credo sia importante anche sotto il profilo dell’integrazione. Spesso si è detto che ai ragazzi italiani manca un po’ la fame, a differenza dei loro coetanei argentini, slavi, ecc.. Magari in questo modo esce fuori anche qualche bel giocatore…”
E’ stata poi la volta di Claudio Pistolesi, rappresentante dei coach nel board Atp (uno che, per capirci, è in riunione con Nadal e Federer). Il tecnico romano ha spiegato il suo ruolo all’interno del progetto: “Io sono qui per sostenere, dato il mio ruolo, per sostenere un importante progetto di due coach atp di altissimo livello come Cipolla e Castellani. Sono qui sostanzialmente per altri due motivi: il primo è che questo progetto di svolge nella mia Roma, dove tra l’altro si disputa il più importante torneo italiano; il secondo è che sono un testimonial Shot, l’azienda di Quirino. Il fatto che Cipolla e Castellani siano entrambi coach Atp rappresenta per il progetto un bollino di qualità. Ribadisco comunque che io non ho la tessera fit, che non è assolutamente fondamentale per allenare né per giocare a tennis. Il mio appoggio a Quirino è totale, ma non c’entro niente con la federazione. Io mi occupo di allenare dei professionisti, in questo momento in particolare Berrer, in Germania. Probabilmente in alcune circostanze potremo venire in Italia per allenarci a Casal Palocco sul cemento all’aperto, visto che quei campi sono simili a quelli che troviamo settimanalmente nel circuito.”
L’ex doppista svedese (ex 50 Atp), nonché musicista (sotto una sua performans musicale) David Ekerot farà base a Roma e si occuperà della parte tecnica insieme a Quirino e ad altri maestri. David ha giocato per anni il doppio nel circuito a livello altissimo e porterà un importante bagaglio di esperienza, da una parte della scuola svedese, e dall’altra di quella americana (ha studiato negli Stati Uniti, tra l’altro insieme a Davide Sanguinetti).
Per quanto riguarda la preparazione atletica, Quirino ha scelto il nome di Carlo Bilardo, proveniente dall’atletica leggera. Bilardo è stato campione italiano nella 4×100 insieme a Stefano Tilli. Ha allenato dal 1996 al 1998 Merlene Ottey. Queste la parole di Carlo Bilardo: “L’innovazione sarà totale e la preparazione atletica sarà gestita in maniera diversa rispetto al passato. Adotteremo vari strumenti tecnologici all’avanguardia; vi saranno innovazioni anche per quanto concerne la pesistica. Fondamentali le tabelle personalizzate, a partire da ragazzi molto giovani. Il lavoro più importante è certamente quello che va dai 10 ai 14 anni, per formare al meglio il fisico del tennista.”
In conclusione il grande progetto del presidente del Torrino Roberto Sordini, che ha dichiarato: “Stiamo cercando di organizzare per il 2011 un importante torneo challenger, per dare ancora maggiore visibilità al circolo e a questo progetto. Intanto ci stiamo muovendo per aumentare il numero dei campi, nel caso costruendone anche alcuni in veloce.”
Il progetto è molto interessante e lo seguiremo con grande attenzione.. Un grande in bocca al lupo!
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