Dal Corriere della Sera. it 01/09/2007Il caso lavavetri
Asor Rosa? Non vive più tra la gente
La risposta dell'assessore alla sicurezza di Firenze alla lettera pubblicata sul Corriere:
"Io, invece, sto tra la gente e i cittadini stanno con me"

Così l'assessore alla sicurezza del Comune di Firenze, Graziano Cioni (Ds), commenta la lettera aperta del professor
Alberto Asor Rosa,che sul Corriere attacca l'ordinanza anti-lavavetri firmata dallo stesso Cioni, accusandola di essere un provvedimento che colpisce gli ultimi. "
Non c'è bisogno di essere un intellettuale di prestigio come Asor Rosa - osserva Cioni -
per capire che dove non c'è rispetto della legalità, dove manca la sicurezza, a rimetterci sono proprio gli ultimi, i più deboli. Quando un anziano, o una donna, vengono aggrediti da un lavavetri molesto, oltre che a impaurirsi, diventeranno inevitabilmente razzisti, e io, da uomo di sinistra, non posso accettarlo". Per l'assessore fiorentino "
la sinistra deve capire che la legalità è un valore, che aiuta anche a difendere i più poveri e a fare vere politiche per l'accoglienza". A
PRODI - Cioni risponde anche al premier Romano Prodi, che ha velatamente criticato l'ordinanza di Palazzo Vecchio, affermando "
non avrei cominciato dai lavavetri". "
Ma noi non abbiamo cominciato dai lavavetri, bensì dai violenti - replica -
E, purtroppo, tra i lavavetri ce ne sono di sempre più violenti e molesti". Il governo, piuttosto "
unifichi le procedure a livello nazionale, ci metta in condizioni di agire, ci dia gli strumenti - è l'invito di Cioni -
Altrimenti finirà come quando, l'anno scorso, abbiamo fermato un graffitaro, che imbrattava i muri del centro storico: siamo stati costretti anche a restituirgli la bomboletta spray...".
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